venerdì 26 giugno 2015

tecnica di stampa al solvente o " Riporto"

I solventi come la trielina,la varechina e l'acetone, per un fotografo "creativo" possono avere la stessa importanza dei normali sviluppo e fissaggio (vedi fotografia analogica).
Infatti una delle tecniche più semplici e più belle della stampa bianco e nero e  a colori positivi diretti (cibacrome...), è quella conosciuta con il nome di stampa al solvente o stampa a "riporto".
Punto di partenza una immagine presa a prestito da un giornale stampato,un rotocalco o qualsiasi altra stampa non su superficie plastificata o similari ( la carta deve essere porosa e in ogni caso deve assorbire il solvente). Gli inchiostri tipografici in genere e in particolare quelli utilizzati per stampe a grande tiratura e bassa resa qualitativa,sono parzialmente solubili in alcuni solventi,primo fra tutti la comune trielina. Occorrono poi alcuni batuffoli di cotone idrofilo,dei fogli di carta ( ho provato a usare anche carta cotone oltre le comuni carte da disegno e funziona alla grande). Una volta scelta l'immagine da utilizzare,ritagliatela e poggiate il foglio a diretto contatto con la superficie del foglio bianco (inchiostro contro il foglio). fate assorbire un pò di trielina (o altro solvente..) da un batuffolo sufficientemente grande di cotone e,tenendo ben fermo il pacchetto formato dai due fogli,cominciate a strofinarlo sopra il foglio in cui è presente l'immagine da trasferire. Sotto l'azione del solvente gli inchiostri tenderanno dapprima a rammollirsi e poi a trasferirsi sulla superficie del nuovo foglio in modo proporzionale alla quantità di solvente usato. L'immagine trasferita in questo modo assume un aspetto di tipo pittorico,in ogni caso c'è ampia libertà di fantasia nel creare nuove immagini,anche con sovrapposizioni.Provate, è semplice e dopo pochi tentativi potete ottenenere effetti veramente interessanti.

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