venerdì 15 febbraio 2019

Ciao Fratè


Alla fine ce l’hai fatta, sei riuscito a esaudire il tuo desiderio. Quante volte mi hai detto che per andartene cosi senza nessun dolore, come diceva Battisti , ci avresti messo subito la firma?   Il sonno traditore a cui essere grato.Negli ultimi anni la vita si era fatta pesante, la salute aveva dato cenni di cedimento e le tue sicurezze (già ferite dal tempo) erano andate via, anche la libertà da biker ti era stata negata, a cavallo di quel sogno di libertà fatto di metallo ti senti privo si paure e libero, libero di volare, ma oggi erano tutti lì , li ho sentiti mentre ti salutavano con i loro rombi sputacchiando fumo. Ho tanti rimpianti nei tuoi confronti, abbiamo sbagliato tante cose e ne avevamo coscienza entrambi, ma non dimentico niente, ti sono grato di una infinità di cose, siamo cresciuti nello stesso luogo seguendo strade diverse, io ti riconoscevo una forza molto superiore alla mia, eri quello tosto , quello solido , quello a cui si poteva fare affidamento nei momenti difficili senza paura di possibili tradimenti nonostante le assenze e i silenzi, adesso so che eri molto più fragile di quanto pensassi ma sempre più di me. Ho sempre avuto un rapporto conflittuale con me stesso cosi come lo avevi tu con te stesso, l’ambiente in cui siamo cresciuti non ci ha concesso quella crescita emotiva equilibrata a cui aspiravamo entrambi, siamo cresciuti mancanti, tronchi, ce li siamo raccontati tante volte i motivi comuni e su questo come sulla visione generale delle cose eravamo in piena sintonia. Tu sapevi che ti ho sempre amato come solo un fratello poteva amare e so che per te era la stessa cosa. Sono contento di avere visto che sei andato sereno dopo una giornata piena di cose positive, e sono pieno di dolore allo stesso tempo, quel corpo era vuoto, c’era solo l’immagine degli ultimi momenti prima del volo , e quel guscio abbandonato mi ha trafitto, l’ho accarezzato come non ho mai fatto quando tu ci abitavi dentro, che male che male, male due volte, per non averlo fatto prima e per averlo fatto solo quando il guscio era ormai senza vita. Saresti stato felice nel vedere quanta gente è venuta a salutarti e come lo hanno fatto, anche se a parole certe esternazioni le hai sempre criticate e mai amate, ma sentirti amato ti riempiva di gioia, lo so. Avrei tante cose da darti anche se so che ce le siamo sempre dette ma vorrei togliermi il dubbio di non essermi fatto comprendere bene. Mi hai dato un dolore atroce, non avevo avuto ancora esperienza di un dolore cosi, so che mi ricapiterà almeno altre due volte e anche tu lo sapevi, tanto che evitavi la sofferenza della sola idea che sarebbe potuto capitare a te e hai sempre desiderato di non provare questo dolore, lo dovrò superare da solo e poi non mi rimarranno che ricordi e il desiderio di rincontrarci tutti , manca poco, non darci la delusione di non trovarti sulla strada ad attenderci. Abbiamo vissuto una vita spezzata, avremmo voluto essere diversi, chissà che non riusciremo e metterci rimedio una volta arrivati.. 

PS: Anche fisicamente eravamo diversi, tu biondo occhi azzurri io scuro occhi castani, tu alto io una mezza cartuccia, ora quando mi guardo mi vedo trasformato, la mia fisicità i miei tic sono i tuoi, ho solo meno capelli di te, quando mi vedo vedo te, e sento il dolore della mancanza, non posso più vedermi.

Ciao fratè
a presto


mercoledì 23 gennaio 2019

passaggi


E all’improvviso rendersi conto che inconsciamente da qualche hanno hai preso due decisioni che definiranno la tua vita da quel momento in avanti, di fatto i comportamenti li hai cambiati da anni, rimaneva solo l’eco dentro la tua testa di decisioni da prendere in modo conflittuale con te stesso anche se di fatto quelle decisioni le avevi prese da tempo. Il tempo cambia il modo di vedere e vivere le cose, cambiano bisogni e percorsi, cambiano le priorità, cambia l’universo che hai intorno perché cambia il modo in cui lo percepisci e vivi. Sempre andato controcorrente, con dubbi e decisioni anche laceranti, ognuno è fatto a modo suo, il mio modo è sempre stato lo stesso. Quanto incide la capacità di autodeterminazione e quanto i fattori che derivano dal mondo che hai intorno? Mai saputo rispondere a questo quesito, intimamente penso che siamo frutto delle reazioni chimiche del laboratorio biologico che è il nostro corpo e l’ambiente in cui siamo nati e abbiamo vissuto. Con accadimenti, ambienti,persone, corpi e luoghi diversi, “sicuramente” saremmo diversi, quindi la nostra unicità dove si trova? Fai una vita intera cercando la tua e poi ti rendi conto che è tutto un ripetersi, un infinito loop, tutti come pesci rossi chiusi in una boccia di vetro, tutti diversamente identici, una vita in lotta con tutto quello che ti arriva addosso da dentro e da fuori te stesso, per cercare “la tua” strada e poi ti rendi conto che è tutto inutile, non sei mai stato libero di scegliere, l’unica libertà che ti è concessa è quella dell’illusione, non solo ti illudi su te stesso ma ti illudi degli altri e dell’altro, dell’intero universo cosi come lo vedi, filtrato dai tuoi sensi, dalla tua fisicità, dalla tua costruzione mentale, influenzata da miliardi di informazioni, nessuna oggettiva, perchè l’oggettività non esiste, il mondo cosi come lo percepisci non esiste, nemmeno il tempo esiste, tutto è eterno, niente nasce niente muore, non c’è un momento di partenza non c’è un momento di arrivo, ci sono infinite domande date dall’arroganza dell’ignoranza. Cerchiamo una spiegazione al tutto che non esiste, ne esistono miliardi di miliardi e non ne esiste nessuna, tutto è relativo. La terra un giorno morirà, morirà il nostro sole,  nei miliardi di anni che “forse” rimangono fino all’estinzione di questo mondo, spariranno tutte le forme di vita attuali, saranno sostituite da altre che spariranno a loro volta per essere sostituite da altre, come è successo dall’inizio del non inizio ad ora, tutto tornerà silenzio, non ci saranno ne premi ne castighi, ci sarà quello che ci sarà a prescindere, chi siamo noi per vivere come se fossimo sempre stati e che sempre saremo? Niente , siamo come una scorreggia persa tra lo spazio infinito , abbiamo lo stesso peso e lo stesso significato. Fluttuare tra curve e declivi, tra asperità e pianure infinite, tra le mura create dal nostro io e quelle che troviamo fuori da noi, lasciarsi vivere senza costringersi, nelle scelte convenzionali che l’educazione ricevuta inconsciamente ci impone, provare a essere solidamente disancorati dal rassicurante fondale, dietro di noi lasceremo il niente davanti a noi c’è solo l’illusione.