giovedì 27 dicembre 2012

come fotografare le festività

Possibilmente con il colesterolo basso e in stato di sobrietà alcolica!

martedì 24 luglio 2012

tutorial di una elaborazione grafica applicata a un ritratto

Per imparare a utilizzare photoshop è molto utile andare a curiosare sui tutorial presenti in rete.
Il link qui sotto porta a uno dei tanti( su youtube), puo' sembrare complesso ma non lo è, da seguire per imparare a utilizzare i livelli,le maschere,i pennelli ecc..

Una volta che avete capito il procedimento,provate a costruire una immagine nuova,seguendo la vostra fantasia e i procedimenti imparati dal tutorial
buon lavoro
Ps: è in inglese ma non servono le parole il procedimento  è  molto chiaro

elaborazione grafica




giovedì 10 maggio 2012

come si affronta il problema della perdita delle foto


Bisogna avere la consapevolezza che i dati digitali che già non abbiamo perso sicuramente li perderemo...
C'è chi dice che è sempre stato cosi, che anche con le pellicole accadeva la stessa cosa, dicono una frescaccia , io ho pellicole vecchie di 40 e passa anni e sono ancora perfettamente stampabili, in ogni caso quelle di un certo valore si possono sempre scansionare e archiviare "anche" in digitale.
In compenso ho perso molti file di foto digitalizzate e digitali, causa cd/dvd  che all'improvviso si sono rifiutati  di funzionare e per la rottura del pc, il quale è andato letteralmente in fumo dopo un temporale, naturalmente questo non previsto incidente mi  ha fatto perdere tutte le immagini che avevo salvato nell'hard disk.
Adesso passiamo all'argomento che più ci interessa, come fare per avere la sicurezza di non perdere le fototografie salvate nel nostro pc? 

1)Montate un HD interno dedicato unicamente all'archiviazione delle foto, così facendo se il vostro sistema operativo va in tilt potete formattare senza problemi.

2)Fate una copia dei vostri dati sia su DVD che suHD esterno, Hard disk che non userete per altri scopi, più lo usate meno durerà la sua vita.

anche in questo modo la certezza di avere salvato  tutto "per sempre", non la avrete ma sappiate che ogni volta che pensate che il vostro magazzino digitale corra il rischio di non essere più funzionante, potete sempre farne altre copie prima che accada..praticamente è il principio della replicazione a libitum..
lo trovate costoso e dispersivo? Si lo è, ma non avete altre possibilità, al momento.

PS: vi consiglio vivamente di copiare i vostri file "immediatamente" dopo che li avete salvati

mercoledì 9 maggio 2012

...è bella la ragazza o la foto?

A periodi alternati, ossia una volta si e una anche pure, mi sorge quel dubbio angosciante, ma stanno dicendo che è bella, alla ragazza che si è prestata a fare da modella oppure alla fotografia in quanto tale?
Quando l'osservatore appartiene al sesso maschile il dubbio proprio manco mi sfiora,il pensiero fisso ottenebra le menti (non in tutti i casi ma quasi),ma in tutti gli altri casi (scherzo nè!),il dubbio rimane sospeso come la damigiana di Paride (Paride è un mio conoscente che odia le spade e ama il vino),dico..la capacità di osservare esiste? e osservate cosa? Vero è che la sQuola Italiana non sente proprio il bisogno di formare una coscienza critica nel cittadino medio in campo artistico,  il quale quando si trova di fronte a un opera d'arte (accade anche quando si trova dietro)....., ma cazzarola siamo bombardati da immagini ogni secondo della nostra vita, da quando iniziamo ad aprire gli occhietti da neonati e non ci poniamo la domanda:che cosa sto osservando?
ok, ok, avete ragione sono stato troppo duro,ma una domandina ogni tanto farebbe bene.
Immaginate di osservare una partita di calcio per la prima volta e alla fine della partita durante il viaggio di ritorno gli esperti pallonari,iniziano a dire ognuno la propria, sul metodo all'Italiana quello alla Turca ecc ecc..voi di che parlerete? di come stavano bene quei tipi con le mutande colorate che correvano dietro a un pallone? Ecco questa è la situazione in cui si trova l'osservatore/ice che sta guardando la foto di cui parlavo prima, e il dubbio angosciante mi rimane!!

martedì 8 maggio 2012

come fare un ritratto in poche mosse o in 53 regole..scegliete voi

In questo post pubblico i 53 consigli  di Alberto Cabas Vidani - fotocomefare.com
sulle regole da rispettare per fare un buon ritratto.

Dopo il 53° consiglio vi diro' come mi regolo io..


Testa e viso

Testa e viso sono sicuramente gli elementi più importanti in un ritratto, indipendentemente da quanta parte dell’inquadratura occupino.
  1. La testa reclinata lievemente all’indietro suggerisce un senso di sfida,
  2. la testa piegata verso la spalla alta crea un senso di divertimento e ammiccamento (più indicato per le donne),
  3. la testa piegata verso il basso e verso la spalla più bassa esprime potere,
  4. volgere lo sguardo lontano dall’obiettivo fa spostare l’attenzione su un altro oggetto o creare un senso di mistero e tensione quando questo oggetto non è inquadrato,
  5. guardare in camera crea un contatto, ma anche intrigo e sfida,
  6. ombre migliori si hanno con il viso diretto alla fonte di luce principale,
  7. per avere il “luccichio” negli occhi, non abbassare troppo il mento (a seconda della direzione della luce),
  8. il viso non deve essere ruotato tanto da far sporgere il naso dalla linea della guancia,
  9. se un occhio viene nascosto a causa della rotazione del viso, è meglio che sia nascosto completamente piuttosto che visibile a metà,
  10. quando è presente più di una persona, non allineare le teste alla stessa altezza,
  11. per evitare il doppio mento, meglio spingere il mento in avanti.

Braccia e mani

Le mani, dopo il viso, attraggono molto lo sguardo dell’osservatore, ecco i suggerimenti per ritrarle correttamente e con loro le braccia.
  1. Per gli uomini, sono generalmente meglio le mani lievemente chiuse, come se stessero stringendo un grosso sasso,
  2. per le donne, meglio dita distese,
  3. i pollici in tasca con le mani sui fianchi esprimono sicurezza e forza,
  4. le mani in tasca danno un aspetto casual,
  5. generalmente è meglio che le mani siano rilassate,
  6. le mani vanno posizionate in modo da essere inquadrate lateralmente (non inquadrare direttamente il dorso),
  7. un oggetto da tenere in mano o una superficie su cui appoggiare le mani spesso aiutano a creare una posa più naturale,
  8. i gomiti piegati danno un senso di confortevole informalità,
  9. le braccia dritte al contrario sono molto formali e spesso evitabili,
  10. le braccia vanno distanziate dal corpo,
  11. mai piegare le braccia a 90°,
  12. non fotografare un’ascella nuda (non è uno scherzo).

Torso

La postura e la rotazione del torso influiscono sul tono complessivo della posa e sulle qualità estetiche del soggetto.
  1. Ruotando il torace lievemente la figura diventa più snella,
  2. anche se il soggetto non ha bisogno di sembrare più magro, in generale meglio non avere il torace perfettamente perpendicolare all’obiettivo,
  3. le donne possono evidenziare la linea del seno inarcando lievemente le spalle all’indietro,
  4. meglio avere una spalla più alta dell’altra, ruotando il busto o piegando le braccia,
  5. spalle esattamente allineate esprimono forza, non indicate per una donna,
  6. è assolutamente necessario avere sempre la schiena dritta, non rigida, ma con una postura corretta.

Gambe

La posizione delle gambe aiuta molto a controllare l’intera postura e anche a sembrare più snelli e slanciati.
  1. Mettendo un piede avanti, si riduce la circonferenza apparente delle cosce,
  2. piedi larghi come le spalle danno impressione di forza,
  3. generalmente, meglio avere una gamba piegata,
  4. spostare il peso sul piede posteriore aiuta ad avere una postura più bella

Alcune considerazioni per la posa complessiva.
  1. In generale, le articolazioni vanno piegate, non devono rimanere dritte e rigide,
  2. il soggetto seduto è più a suo agio e informale,
  3. anche una superficie verticale (muro o albero) a cui appoggiarsi aiuta in tal senso,
  4. piegandosi lievemente verso la fotocamera il soggetto suggerisce interesse e coinvolgimento,
  5. invece che far piegare il soggetto, puoi fotografarlo lievemente da sopra,
  6. in un ritratto testa e spalle, meglio coprire le braccia per non togliere attenzione al viso,
  7. ogni cosa doppia deve avere una posa diversa (piedi, mani, braccia, gambe, magari non gli occhi…).


Espressioni

Questo punto è difficilissimo, mi limito ad alcuni elementi generali.
  1. Meglio espressioni naturali, niente forzature,
  2. non bisogna sorridere in ogni foto, in tanti casi rilassare il viso è una soluzione migliore,
  3. quando il soggetto sorride, non deve dimenticarsi di sorridere con gli occhi,
  4. un soggetto che si presta può provare a giocare con le espressioni, ma il rischio di facce ridicole è sempre in agguato.

Doveri del fotografo

Ci sono anche un po’ di cose che puoi fare prima e durante la sessione fotografica per garantire un risultato migliore.
  1. Conosci il soggetto, facci una chiacchierata per comprenderne le aspettative e la personalità,
  2. trova la location più adeguata per il tipo di scatto e per il tipo di soggetto,
  3. fai anche molta attenzione alla luce disponibile nella location,
  4. se necessario, prepara la scena (come una scenografia),
  5. dopo aver messo in posa il soggetto, lascia che rompa un po’ la posa per cogliere una maggiore naturalezza,
  6. distrai il soggetto con gesti, parole, scherzi, giochi,
  7. se c’è più di una persona presente, puoi farti aiutare nel distrarre il soggetto,
  8. rispetta i desideri e le difficoltà del soggetto,
  9. prova una posa in movimento: salti, corse, ecc…

Bene, letto tutto? ci siete riusciti/e? significa che siete motivati/e o quando mai...
state pensando: come cacchio faro' a ricordare tutte ste cose prima di fare uno scatto? mi portero' gli appunti scritti su un lenzuolo (il fazzoletto non basta). 
naaaaa, è tutto più semplice e più difficile;
la prima cosa che faccio è quella di cercare sintonia con chi devo fotografare ( quando scatta l'empatia è il top), faccio conoscenza parlandoci prima di iniziare a scattare,cerco di capire cosa è che mi colpisce in lui/lei e quindi (nel caso di foto in studio), penso a come allestire lo/gli schema/i di luce adatto/i, con il fondale adatto, (nel caso di foto ambientate o all'aperto mi è tutto più semplice e meno faticoso),dopo di che inizio a scattare cercando di non dare indicazioni (se non strettamente necessario), parlo quel tanto che basta per non scattare in un acquario e rassicurare il soggetto su cosa sto facendo, quindi aspetto il momento giusto in cui il soggetto avrà assunto l'espressione/comportamento che penso lo/a caratterizzi.
Tutto qua, il lavoro è finito,possiamo prendere un caffè e darci appuntamento sul quando mostrargli il lavoro finito.

Per le foto di moda, basterà farsi spiegare il bozzetto dell'art director attendere che i vari acconciatori/truccatori/costumisti/assistenti di studio abbiano finito di allestire tutto l'ambaradam, quindi scattare a manetta per almeno un paio di ore (dovete  giustificare in qualche modo la fattura che presenterete), dopo di che non vi resta che consegnare tutto ai grafici e buona notte al secchio.
Ma le foto di moda non sono ritratti..Augh! toroscattato ha detto
cià alla prossima

PS: ovviamente il lato tecnico della ripresa,scelta dell'obiettivo, inquadrature, luci ecc..è inutile che ve le spieghi dato che sono del tutto soggettive e dipendono dal proprio modo di esprimersi, il mio è minimalista.

sabato 5 maggio 2012

I miei ritratti dicono molto più di me che delle persone che io fotografo R.Avedon

I miei ritratti dicono molto più di me che delle persone che io fotografo
R.Avedon

e io aggiungerei, quando si riesce a rappresentare nella foto, la parte che in quel momento è condivisa da chi è fotografato e da chi fotografa, si riesce a esprimere il massimo che il mezzo fotografico mette a disposizione di entrambi.

Le citazioni di norma non mi piacciono (anche perché tutti hanno gia detto tutto su tutto e spesso mi accorgo che le citazioni citano quello che ho già pensato o sto per pensare e questo mi pone dei quesiti esistenziali a cui non c'è risposta ), ma in questa citazione credo ci sia una verità che spesso sfugge all'osservatore.
Chi viene fotografato ha sempre qualche remora di tipo psicologico, qualcuno pensa che con la fotografia gli venga tolto una parte di se, altri che l'immagine che "vedrà" lo/a deluderà perché non somiglierà all'immagine che di se si è fatto/a, c'è chi prova imbarazzo nel sentirsi osservato/a, ecc.
In realtà chi dovrebbe avere queste paure è chi fotografa, perché è profondamente vero che quando si scatta una fotografia si rappresenta "sempre" una parte di se.
La fotografia di un paesaggio, un oggetto, un sasso, un animale domestico, puo' essere una fotografia banale, ma anche in assenza di presenze antropomorfe una parte di chi fotografa viene rappresentata,come succede? sinceramente non lo so, ma so che succede.
Fateci caso, quando osservate una certa quantità di fotografie scattate da un singolo fotografo, riuscite a distinguere  le sue immagini da quelle di chiunque altro, anche se non riuscite a definire questa sensazione con una frase e definite questo concetto con le parole, "il suo stile".
Nello stile fotografico semplicemente c'è quella parte di se che il fotografo esprime nel fotogramma.
Bene, Confucio ha parlato! sorry..

giovedì 19 aprile 2012

Ritratti con una sola fonte luminosa artificiale munita di ombrellino diffusore

Questo video contiene alcune foto(quasi tutte fatte di recente,tranne pochissime foto scattate quando ancora la fotografia digitale era  utopia).In tutti i casi è stata utilizzata come fonte di illuminazione, un flash munito di ombrellino diffusore.Illuminazione pratica, di facile trasportabilità e  se utilizzata con perizia di buona potezialità espressiva.
Una fonte luminosa non significa necessariamente, un solo schema luminoso a disposizione.
Luce a farfalla, luce Rembrandt, laterale diffusa o dura,diretta,indiretta,dal basso, da dietro, mista con luce ambiente e pannelli riflettenti naturali,quali sono le pareti, i soffitti,le finestre,una tenda,oppure utilizzando un piccolo pannello di polistirolo, uno specchio. 
Tranne in rarissimi casi(massimo 4 o 5 fotografie), il tempo a disposizione è stato pocchissimo e rubato ad altre attività,niente di studiato a tavolino,tutto adattato al momento, take a way insomma..

lunedì 16 aprile 2012

differenza tra una fotografia e una illustrazione grafica

La soglia tra cosa è una fotografia e cosa è altro..si fa sempre più sottile, per i più è diventata indistinguibile, tanto è vero che si scambiano esperti/e di computer grafica per fotografi/e.
Per chi avesse il  dubbio, preciso subito che il "mio" concetto di fotografia non è legato all'analogico(se andate a cercare troverete con facilità moltissimi esempi di cosa si poteva e si puo' fare in camera oscura, il digitale non ha inventato niente di nuovo, lo ha solo reso  più semplice e accessibile a un numero più elevato di persone),anche se la fotografia analogica ancora la preferisco a quella digitale.
Quindi che intendo io per fotografia? intendo la capacità di raccontare con uno o più scatti una storia, un emozione,un fatto, mentre tutto questo accade e senza "di fatto" modificare la realtà come si presenta davanti all'obiettivo.
Conta il mezzo che si usa? conta in modo molto relativo,se si costruisce l'immagine "dopo" che il fatto è accaduto e non mentre(usando la post produzione digitale o le tecniche di laboratorio,è gli stess...) ecco in questo caso quello che esce fuori, io la definisco una immagine non una fotografia.
Oltre tutto trovo assai noioso, scontato e poco creativo tutto quello che si spaccia per tale negli ultimi tempi, corpi che volano, che rimangono in sospensione, scene metafisiche da far crepare di invidia Salvador Dalì, fotomontaggi ecc ecc ecc..spesso di grande impatto visivo la prima volta che si vede un nuovo effetto, alla seconda occhiata già elargisce solo noia.
Come gli effetti speciali nei film ammerrikkani, che a ogni uscita, sono costretti a dover stupire con nuovi effetti perché la soglia di attenzione del pubblico si alza.
In pratica lo stesso effetto che fanno le droghe,dopo poco danno assuefazione e gli effetti speciali non si notano più.
Credo che tutto questo si esaurirà entro non molti anni, il giocattolo digitale è ancora nuovo, non ha avuto ancora il tempo per frantumare gli zebedei con tutti i gadget visivi di cui è fornito.
Noto con molto dispiacere che ottimi/e fotografi/e (in alcuni casi, grandi), letteralmente rovinano le loro opere con assurdi e ripetitivi fotoritocchi.
Photoshop è una grande opportunità se usato in dosi omeopatiche, diventa un mezzo distruttivo se usato alla cacchium, come da regolamento dispensato dalle nuove bibbie, ossia magazine e commercial modaioli(inutile che descriva  gli orrori che vengono propinati in nome della neodivinità chiamata moda).
Una volta capita la distinzione tra le due cose trovo del tutto lecito dare spazio a entrambi i campi descritti, purchè non si cerchi di confodere l'usufruitore finale.
Qui sotto pubblico alcune mie immagini che danno l'idea della differenza tra il concetto di fotografia e di immagine che ho appena tentato di descrivere:

Fotografia ( mi scuso con l'amico Andrea Pace, grande musicista, per averlo preso come modello in questa occasione).
 Immagine
 Fotografia
 Immagine
potrei pubblicare altri esempi ma credo che questi siano sufficienti per far capire la differenza tra le due cose.

domenica 15 aprile 2012

oggi parliamo di Jazz o meglio degli Hot Tune e della rassegna jazz "Some Times in Winter" ed.2012

Con il concerto degli Hot Tune è terminata la rassegna jazz Some Times in Winter,di cui è dir. artistico Marta Raviglia. tenutasi  nello splendido scenario degli spazi all'interno del Palazzo Sforza Cesarini a Genzano di Roma.
Che dire? bellissima rassegna, "viva", nel senso vero della parola, la musica è stata espressa dando voce e forma a suoni e musica impastata di  multisensorialità auditive etnicomulticulturali, alla Kirk Douglas, come direbbe il grande Franco Ferguson .
Ecco, scritto le parole difficili, adesso  posso usare parole a me comprensibili( non so se voi avete capito cosa ho scritto,io no) è stata una bellissima e piacevolissima rassegna, in cui giovani e meno giovani talenti musicali e non solo musicali, hanno fatto sentire e vedere a chi pensa che la musica Jazz non ha più niente da dire perchè ha gia detto tutto, che si sbaglia.
Chi c'era ha goduto, chi non c'era avra' la possibilità di rifarsi, e chi non ha voluto esserci s'attacca al tram.
In quanto agli Hot Tune, gruppo affiatato(si vede e si sente), per chi li conosce non c'è niente da aggiungere per chi non li conoscesse non gli rimane che conoscerglivisivici! ne vale la pena, fidatevi una volta tanto.


Alberto Popolla

 Claudio Sbrolli
 Roberto Raciti
 Andrea Moriconi
 gli Hot Tunes

giovedì 12 aprile 2012

mercoledì 11 aprile 2012

Per riuscire a scattare una foto come vogliamo, cosa dobbiamo fare?

Per riuscire a scattare una foto come vogliamo, cosa dobbiamo fare?
Bisogna conoscere come è costruita la macchina fotografica che intendiamo utilizzare,quindi cosa è l'otturatore e cosa regola,i tipi di lettura esposimetrica, la costruzione degli obiettivi,quindi il significato di lunghezza focale e diaframmi(espressi da una lettera seguita da un numero,Es:F 2,8),cosa è la sensibilità ISO e come si regola.

La cosa più facile da fare è utilizzare una macchina piena di automatismi(compatta o reflex) e senza stare a pensare troppo al cosa e al come ci si affida a loro,quindi scelta con le iconette del programma, aumento o decremento degli ISO in automatico,naturalmente autofocus inserito, valori esposimetrici regolati sul multizona, l'inserimento del flash quando la macchina decide che è necessario e cosi via..si punta l'obiettivo su cosa attira la nostra attenzione e click!

Bene, nella maggior parte dei casi uscirà fuori una immagine tecnicamente corretta( il che non significa che sia piacevole o ben fatta),ma in questo modo la foto che avrete potrete dire di averla fatta voi? e sopratutto la parte interpretativa, creativa,che fine ha fatto?

Tutte le fotografie  scattate da quando la fotografia è stata inventata, sono state "fatte" agendo sulla scelta e regolazione di questi 5 parametri:


Velocità dell'otturatore(tempi, Es: 1s-1/80 s-1/250s- la sigla "s" è l'abbreviazione della parola
                                        secondi):   regola la quantità di luce che raggiunge il sensore o la pellicola,
                                                         la nitidezza del soggetto in movimento



Il diaframma(apertura relativa espressa in valori F scritti sul barilotto dell'obiettivo):
                                                                                     regola la quantità di luce che raggiunge   
                                                                                     il sensore o la pellicola,e la profondità di
                                                                                     campo.

La lunghezza focale: è la distanza tra il centro dell'obiettivo e il sensore o la pellicola,
                                  da questa dipende lo schiacciamento dei piani, la profondità di campo
                                  a parità del diaframma impostato(Es: obiettivo 18mm/f2,8-ob.24mm/f2,8-
                                  ob.85mmf1,4 ecc..gli obiettivi zoom contengono diverse lunghezze focali Es:
                                  zoom 18/55mm-zoom 80/200mm)

La sensibilità espressa in ISO(international standard organization):regola la quantità di luce che
                                                                                                         raggiunge il sensore o la
                                                                                                         pellicola,influisce sulla qualità
                                                                                                         dell'immagine finale dato che
                                                                                                         all'aumentare degli ISO aumentano
                                                                                                         la grana, gli artefatti  il                                                                                                          contrasto(quest'ultimo nelle
                                                                                                         pellicole decresce),la perdita di
                                                                                                         definizione dei dettagli.


La scelta del tipo di lettura esposimetrica(spot,semispot a prevalenza centrale,multizona):
ci da il parametro di riferimento su cui regolare;il tempo di scorrimento dell'otturatore,l'apertura del
                                                                             diaframma,la scelta della sensibilità ISO


Queste sono le azioni che si fanno o si dovrebbero fare, ogni volta che si pensa di scattare una foto.
Poi ci sono degli optional da tenere il considerazione quali l'utilizzo del/dei Flash, i Filtri da porre davanti alla lente dell'obiettivo,il cavalletto.

Nei prossimi post descrivero' in dettaglio la costruzione e l'utilizzo di tutte le componenti sopra menzionate.
Se avete domande e osservazioni da fare, usate la funzione commenti nella pag. del post :)

Ricordandovi che se volete approfondire gli argomenti potete iscrivervi ai miei corsi di fotografia teorica e pratica, per saperne di più basta scrivermi una mail.

martedì 10 aprile 2012

introduzione al blog e il mosso controllato.

Su questo blog parlero' di fotografia,musica, letteratura,filosofia spicciola, sempre e solamente dal mio  punto di vista(e per forza dato che è il mio blog voi direte! beh, anche se non lo direte sarà lo stesso).
Mentre scrivo sto cercando di capire le funzioni della pagina in cui si posta,non sono un esperto e nemmeno uno smanettone, per cui penso che faro' cavolate per almeno i prossimi 10 anni, abbiate pazienza se potete.Intanto allego una foto scattata molti anni fa , in analogico(pellicola Ilford Hp5 sovraesposta di due stop e sottoposta a sviluppo forzato in microphen),piace a un amica e dato che ha un gusto raffinato, vado sul sicuro.

La foto è stata scattata cercando di dare l'idea del dinamismo  e esaltare l'architettura dell'ambiente.Quindi (per i neofiti della fotografia),per ottenere il mosso controllato, si sceglie un tempo lento ma non troppo(fate diversi tentativi utilizzando tempi diversi),diaframmi chiusi per avere profondità di campo( in questo caso credo di avere usato f5,6), si decide quale obiettivo utilizzare( probabilmente ho usato un50mm) e si usa il cavalletto per avere tutto quello che non si muove "fermo".
I dati tecnici sono relativamente importanti, quello che conta quando si scatta è l'osservazione della scena,idealizzarla nella propria mente e di conseguenza utilizzare quello che la tecnologia ci mette a disposizione per realizzare l'immagine che in quel momento è presente nella nostra testa.In poche parole bisogna osservare e pensare prima di scattare, è inutile fare 200 scatti in sequenza se non si ha chiaro in testa cosa si vuole ottenere(la fotografia digitale spinge a scattare di più e pensare di meno e questo non va bene e non fa bene).