venerdì 1 dicembre 2017

L'incontro

Non mi freghi, con quella faccina, carina, perfettina, con il copricapo da esistenzialista francese anni 50,sembri uscita da un film di Godard, il maglione di 3 misure più grandi i jeans firmati e le scarpe acquistate in Via Montenapoleone, si vede che hai frequentato il liceo classico (lo scentifico solo se sei più scema di quanto sembri), i tuoi genitori sicuramente dei professionisti affermati provenienti dalla borghesia nera. Giochi a fare la parte della sfigata sociale, vuoi sembrare quello che sai benissimo di non essere e non vorrai mai essere, le tue espressioni e la mimica del tuo corpo mi feriscono,mi attiri e ti disprezzo, ti desidero e mi fai ribrezzo. Io appartengo a un mondo che tu non conoscerai mai, io so di essere chi non vorrei, so di essere il tuo desiderio buio, so che anche tu mi disprezzi, lo leggo nel fondo dei tuoi occhi cristallini da ragazza per bene, più ti avvicini e più mi allontani. Che amarezza accorgersi di distanze siderali.
Ciao Ma..
-a bello, che dici?
-visto che figa?
 -chi quella là?
-perchè ne vedi n'artra?
- bah non mi dice gran che
- comunque gli piaci
- e che ne sai tu?
-è la sorella della mi regazza, vende ai mercati pure lei,è brava sa!
-(porca puttana ce pigliassi mai na volta)!

lunedì 31 luglio 2017

Notturnale 3 la stupidità




La stupidità è un optional che tutti portiamo dentro di noi come cervello di scorta, solo che la massa usa esclusivamente quello, che ne abbiano uno funzionante e pieno di capacità inespresse lo ignorano per tutta la vita. La cattiveria gratuita, la violenza feroce, le perversioni del potere si possono sconfiggere,contro la stupidità niente è efficace se non la morte ma come soluzione del problema mi sembra un poco drastica. Darei la vita per fare in modo che questo flagello puramente umano sparisse, lo farei anche se potesse calare di un 50%, per questo motivo sono destinato a campare in eterno.

venerdì 28 luglio 2017

Notturnale 2 la morte



La morte

In quale momento ci convinciamo che anche noi dovremo morire? Perché una cosa è certa, anche se a parole tutti diciamo che al pari degli altri prima o poi toccherà anche a noi, viviamo come se questo piccolissimo incidente a noi non accadrà mai e probabilmente è il motivo per cui ci affanniamo a proiettare la nostra esistenza più in là dell’attimo. Dato per certo che la nostra morte non ci riguarda, quale ci riguarda? Non si tratta di fare classifiche o graduatorie, è che la dipartita di certuni la accettiamo come cosa naturale e quella di certi altri invece no. I conoscenti diamo per scontato che moriranno tutti, quindi quando accade ci tocca in modo assai fievole, per gli amici e gli animali domestici la cosa è diversa, sono legami forti quindi viviamo la loro scomparsa come una privazione immotivata, il fato carogna, anche se passato il primo o il secondo momento, ce ne facciamo una ragione. Quando si entra nella sfera degli affetti più intimi la cosa tragicamente cambia di tono, amori e consanguinei li diamo per eterni, solo loro sono eterni come noi, e quando muoiono viviamo la cosa come innaturale e ingiusta, in quei momenti probabilmente ci rendiamo conto che potrebbe capitare anche a noi, ho detto potrebbe, perché da come ci comportiamo sembra che la cosa la riponiamo nel cassetto delle ipotesi poco probabili. Comunque gli immortali tra gli immortali sono i genitori, loro ci sono sempre stati, sono come il panorama, il cielo, le nuvole o i politici corrotti, ci sono e non se ne andranno mai e ovviamente quando giunge il loro momento sono cazzi amari, il dolore dei dolori (immagino al pari di quello per la perdita dei figli) un puntello fisso nella nostra vita su cui inconsciamente facciamo conto anche quando ci sembra il contrario. Tutto questo ha un senso? La vita ha un senso? Mettere il pepe nella peperonata ha un senso? No non lo ha, per educazione siamo portati a pensare alla morte come una cosa tragica, assoluta, evento che ci viene incontro come una condanna emessa da una entità superiore, il peccato dei peccati, moriamo perché siamo peccatori, moriamo perché siamo imperfetti, moriamo perché non siamo Dio, anche se in fondo in fondo speriamo di esserlo o perlomeno di diventarlo prima o poi.

lunedì 24 luglio 2017

Notturnale 1 le donne



Notturnale 1

L’insonnia notturna, con il silenzio e il buio porta a riflessioni dipendenti dallo stato d’animo del momento.
In questa notte afosa tra imprecazioni contro le dannatissime zanzare tigre e l’umidità tropicale (zanzare e tropici potrebbe essere il refrain di un tormentone estivo al pari di abbronzature e mare), rifletto sul mio rapporto con le donne, donne di un momento, donne amiche, donne amanti, donne sognate, donne ignorate, donne sfanculate, donne traditrici, donne mai sante e soprattutto mai fedeli all’immagine che me ne ero fatto.
I ricordi migliori li ho delle donne amiche e delle amanti/amiche, le uniche che non hanno mai tradito né la fiducia né il ruolo del momento. I ricordi peggiori derivano dalle passioni più intense, passione/ormone, ma non solo, con il tempo che passa si vede tutto con distacco e una certa limpidezza, ogni passione è nata in momenti particolari, se non fosse stato per quello non ci sarebbero state le passioni, l’essere umano è molto più fragile e meno capace di autodeterminazione di quanto si pensi, e la casualità è meno casuale di quanto si pensi. In fondo viviamo quello che siamo e proiettiamo negli altri i nostri desideri e frustrazioni, bisogni e negazioni. Rivisitare a posteriori spesso chiarisce i nostri limiti del momento, quello che appariva non era e quello che era non appariva, sempre rimasto deluso dal reincontro con il tempo che fu, la delusione la scopro verso il me di allora, incapace di avere una visione lucida delle persone, dei fatti e delle cose. Solo un dubbio misto a rimpianto mi è rimasto tra i tanti, e quello rimarrà tale in eterno, perché non ho nessuna intenzione di scavare per capire, in fondo capire a posteriori a che serve? e soprattutto a chi? Meglio avere un ricordo falso ma positivo che una certezza in negativo, o no?
Invecchiando si è meno dipendenti dalla chimica biologica, basta un accento, uno sguardo, un sentore per capire, o forse anche questa è una illusione che prima o poi si trasformerà in dubbio e delusione. Cerco di non perdere il contatto con la realtà ricordandomi chi sono, questo finora mi ha salvato dalle cazzate tipiche dell’età, ci vuole coerenza e senso di dignità, anche se dubbi ne rimangono sempre, la certezza è degli stolti ma anche i dubbi sono roba loro.