La stupidità
è un optional che tutti portiamo dentro di noi come cervello di scorta, solo
che la massa usa esclusivamente quello, che ne abbiano uno funzionante e pieno
di capacità inespresse lo ignorano per tutta la vita. La cattiveria gratuita,
la violenza feroce, le perversioni del potere si possono sconfiggere,contro
la stupidità niente è efficace se non la morte ma come soluzione del problema
mi sembra un poco drastica. Darei la vita per fare in modo che questo flagello
puramente umano sparisse, lo farei anche se potesse calare di un 50%, per
questo motivo sono destinato a campare in eterno.
lunedì 31 luglio 2017
venerdì 28 luglio 2017
Notturnale 2 la morte
La morte
In quale
momento ci convinciamo che anche noi dovremo morire? Perché una cosa è certa,
anche se a parole tutti diciamo che al pari degli altri prima o poi toccherà
anche a noi, viviamo come se questo piccolissimo incidente a noi non accadrà
mai e probabilmente è il motivo per cui ci affanniamo a proiettare la nostra
esistenza più in là dell’attimo. Dato per certo che la nostra morte non ci
riguarda, quale ci riguarda? Non si tratta di fare classifiche o graduatorie, è
che la dipartita di certuni la accettiamo come cosa naturale e quella di certi
altri invece no. I conoscenti diamo per scontato che moriranno tutti, quindi
quando accade ci tocca in modo assai fievole, per gli amici e gli animali
domestici la cosa è diversa, sono legami forti quindi viviamo la loro scomparsa
come una privazione immotivata, il fato carogna, anche se passato il primo o il
secondo momento, ce ne facciamo una ragione. Quando si entra nella sfera degli
affetti più intimi la cosa tragicamente cambia di tono, amori e consanguinei li
diamo per eterni, solo loro sono eterni come noi, e quando muoiono viviamo la
cosa come innaturale e ingiusta, in quei momenti probabilmente ci rendiamo
conto che potrebbe capitare anche a noi, ho detto potrebbe, perché da come ci
comportiamo sembra che la cosa la riponiamo nel cassetto delle ipotesi poco
probabili. Comunque gli immortali tra gli immortali sono i genitori, loro ci
sono sempre stati, sono come il panorama, il cielo, le nuvole o i politici
corrotti, ci sono e non se ne andranno mai e ovviamente quando giunge il loro
momento sono cazzi amari, il dolore dei dolori (immagino al pari di quello per
la perdita dei figli) un puntello fisso nella nostra vita su cui inconsciamente
facciamo conto anche quando ci sembra il contrario. Tutto questo ha un senso? La
vita ha un senso? Mettere il pepe nella peperonata ha un senso? No non lo ha,
per educazione siamo portati a pensare alla morte come una cosa tragica, assoluta,
evento che ci viene incontro come una condanna emessa da una entità superiore,
il peccato dei peccati, moriamo perché siamo peccatori, moriamo perché siamo
imperfetti, moriamo perché non siamo Dio, anche se in fondo in fondo speriamo
di esserlo o perlomeno di diventarlo prima o poi.
lunedì 24 luglio 2017
Notturnale 1 le donne
Notturnale 1
L’insonnia
notturna, con il silenzio e il buio porta a riflessioni dipendenti dallo stato
d’animo del momento.
In questa
notte afosa tra imprecazioni contro le dannatissime zanzare tigre e l’umidità
tropicale (zanzare e tropici potrebbe essere il refrain di un tormentone estivo
al pari di abbronzature e mare), rifletto sul mio rapporto con le donne, donne
di un momento, donne amiche, donne amanti, donne sognate, donne ignorate, donne
sfanculate, donne traditrici, donne mai sante e soprattutto mai fedeli all’immagine
che me ne ero fatto.
I ricordi
migliori li ho delle donne amiche e delle amanti/amiche, le uniche che non
hanno mai tradito né la fiducia né il ruolo del momento. I ricordi peggiori
derivano dalle passioni più intense, passione/ormone, ma non solo, con il tempo
che passa si vede tutto con distacco e una certa limpidezza, ogni passione è
nata in momenti particolari, se non fosse stato per quello non ci sarebbero
state le passioni, l’essere umano è molto più fragile e meno capace di autodeterminazione
di quanto si pensi, e la casualità è meno casuale di quanto si pensi. In fondo
viviamo quello che siamo e proiettiamo negli altri i nostri desideri e
frustrazioni, bisogni e negazioni. Rivisitare a posteriori spesso chiarisce i
nostri limiti del momento, quello che appariva non era e quello che era non
appariva, sempre rimasto deluso dal reincontro con il tempo che fu, la
delusione la scopro verso il me di allora, incapace di avere una visione lucida
delle persone, dei fatti e delle cose. Solo un dubbio misto a rimpianto mi è
rimasto tra i tanti, e quello rimarrà tale in eterno, perché non ho nessuna
intenzione di scavare per capire, in fondo capire a posteriori a che serve? e soprattutto
a chi? Meglio avere un ricordo falso ma positivo che una certezza in negativo,
o no?
Invecchiando
si è meno dipendenti dalla chimica biologica, basta un accento, uno sguardo, un
sentore per capire, o forse anche questa è una illusione che prima o poi si
trasformerà in dubbio e delusione. Cerco di non perdere il contatto con la
realtà ricordandomi chi sono, questo finora mi ha salvato dalle cazzate tipiche
dell’età, ci vuole coerenza e senso di dignità, anche se dubbi ne rimangono
sempre, la certezza è degli stolti ma anche i dubbi sono roba loro.
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