sabato 5 maggio 2012

I miei ritratti dicono molto più di me che delle persone che io fotografo R.Avedon

I miei ritratti dicono molto più di me che delle persone che io fotografo
R.Avedon

e io aggiungerei, quando si riesce a rappresentare nella foto, la parte che in quel momento è condivisa da chi è fotografato e da chi fotografa, si riesce a esprimere il massimo che il mezzo fotografico mette a disposizione di entrambi.

Le citazioni di norma non mi piacciono (anche perché tutti hanno gia detto tutto su tutto e spesso mi accorgo che le citazioni citano quello che ho già pensato o sto per pensare e questo mi pone dei quesiti esistenziali a cui non c'è risposta ), ma in questa citazione credo ci sia una verità che spesso sfugge all'osservatore.
Chi viene fotografato ha sempre qualche remora di tipo psicologico, qualcuno pensa che con la fotografia gli venga tolto una parte di se, altri che l'immagine che "vedrà" lo/a deluderà perché non somiglierà all'immagine che di se si è fatto/a, c'è chi prova imbarazzo nel sentirsi osservato/a, ecc.
In realtà chi dovrebbe avere queste paure è chi fotografa, perché è profondamente vero che quando si scatta una fotografia si rappresenta "sempre" una parte di se.
La fotografia di un paesaggio, un oggetto, un sasso, un animale domestico, puo' essere una fotografia banale, ma anche in assenza di presenze antropomorfe una parte di chi fotografa viene rappresentata,come succede? sinceramente non lo so, ma so che succede.
Fateci caso, quando osservate una certa quantità di fotografie scattate da un singolo fotografo, riuscite a distinguere  le sue immagini da quelle di chiunque altro, anche se non riuscite a definire questa sensazione con una frase e definite questo concetto con le parole, "il suo stile".
Nello stile fotografico semplicemente c'è quella parte di se che il fotografo esprime nel fotogramma.
Bene, Confucio ha parlato! sorry..

1 commento:

  1. Fotografare è un po' come disegnare, cioè un modo di esprimersi, quindi è un po' come la grafia: ognuno ha la sua, personalissima e (quasi) irripetibile.

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