La morte
In quale
momento ci convinciamo che anche noi dovremo morire? Perché una cosa è certa,
anche se a parole tutti diciamo che al pari degli altri prima o poi toccherà
anche a noi, viviamo come se questo piccolissimo incidente a noi non accadrà
mai e probabilmente è il motivo per cui ci affanniamo a proiettare la nostra
esistenza più in là dell’attimo. Dato per certo che la nostra morte non ci
riguarda, quale ci riguarda? Non si tratta di fare classifiche o graduatorie, è
che la dipartita di certuni la accettiamo come cosa naturale e quella di certi
altri invece no. I conoscenti diamo per scontato che moriranno tutti, quindi
quando accade ci tocca in modo assai fievole, per gli amici e gli animali
domestici la cosa è diversa, sono legami forti quindi viviamo la loro scomparsa
come una privazione immotivata, il fato carogna, anche se passato il primo o il
secondo momento, ce ne facciamo una ragione. Quando si entra nella sfera degli
affetti più intimi la cosa tragicamente cambia di tono, amori e consanguinei li
diamo per eterni, solo loro sono eterni come noi, e quando muoiono viviamo la
cosa come innaturale e ingiusta, in quei momenti probabilmente ci rendiamo
conto che potrebbe capitare anche a noi, ho detto potrebbe, perché da come ci
comportiamo sembra che la cosa la riponiamo nel cassetto delle ipotesi poco
probabili. Comunque gli immortali tra gli immortali sono i genitori, loro ci
sono sempre stati, sono come il panorama, il cielo, le nuvole o i politici
corrotti, ci sono e non se ne andranno mai e ovviamente quando giunge il loro
momento sono cazzi amari, il dolore dei dolori (immagino al pari di quello per
la perdita dei figli) un puntello fisso nella nostra vita su cui inconsciamente
facciamo conto anche quando ci sembra il contrario. Tutto questo ha un senso? La
vita ha un senso? Mettere il pepe nella peperonata ha un senso? No non lo ha,
per educazione siamo portati a pensare alla morte come una cosa tragica, assoluta,
evento che ci viene incontro come una condanna emessa da una entità superiore,
il peccato dei peccati, moriamo perché siamo peccatori, moriamo perché siamo
imperfetti, moriamo perché non siamo Dio, anche se in fondo in fondo speriamo
di esserlo o perlomeno di diventarlo prima o poi.
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