Notturnale 1
L’insonnia
notturna, con il silenzio e il buio porta a riflessioni dipendenti dallo stato
d’animo del momento.
In questa
notte afosa tra imprecazioni contro le dannatissime zanzare tigre e l’umidità
tropicale (zanzare e tropici potrebbe essere il refrain di un tormentone estivo
al pari di abbronzature e mare), rifletto sul mio rapporto con le donne, donne
di un momento, donne amiche, donne amanti, donne sognate, donne ignorate, donne
sfanculate, donne traditrici, donne mai sante e soprattutto mai fedeli all’immagine
che me ne ero fatto.
I ricordi
migliori li ho delle donne amiche e delle amanti/amiche, le uniche che non
hanno mai tradito né la fiducia né il ruolo del momento. I ricordi peggiori
derivano dalle passioni più intense, passione/ormone, ma non solo, con il tempo
che passa si vede tutto con distacco e una certa limpidezza, ogni passione è
nata in momenti particolari, se non fosse stato per quello non ci sarebbero
state le passioni, l’essere umano è molto più fragile e meno capace di autodeterminazione
di quanto si pensi, e la casualità è meno casuale di quanto si pensi. In fondo
viviamo quello che siamo e proiettiamo negli altri i nostri desideri e
frustrazioni, bisogni e negazioni. Rivisitare a posteriori spesso chiarisce i
nostri limiti del momento, quello che appariva non era e quello che era non
appariva, sempre rimasto deluso dal reincontro con il tempo che fu, la
delusione la scopro verso il me di allora, incapace di avere una visione lucida
delle persone, dei fatti e delle cose. Solo un dubbio misto a rimpianto mi è
rimasto tra i tanti, e quello rimarrà tale in eterno, perché non ho nessuna
intenzione di scavare per capire, in fondo capire a posteriori a che serve? e soprattutto
a chi? Meglio avere un ricordo falso ma positivo che una certezza in negativo,
o no?
Invecchiando
si è meno dipendenti dalla chimica biologica, basta un accento, uno sguardo, un
sentore per capire, o forse anche questa è una illusione che prima o poi si
trasformerà in dubbio e delusione. Cerco di non perdere il contatto con la
realtà ricordandomi chi sono, questo finora mi ha salvato dalle cazzate tipiche
dell’età, ci vuole coerenza e senso di dignità, anche se dubbi ne rimangono
sempre, la certezza è degli stolti ma anche i dubbi sono roba loro.
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