giovedì 11 dicembre 2014

fotografia in gergo (parte prima - perché l'altra ancora non si sveglia)

Appiattire: eliminare la sensazione del rilievo di un oggetto o dei dettagli di un soggetto attraverso la riduzione delle ombre.

Calzetta: con questa parola si definisce un pezzo di calza da donna fissato davanti alla lente frontale dell'obiettivo,generalmente con un elastico, al fine di ottenere un effetto flou.

Cerinaro: figura tradizionale romana che identifica il fotografo che si apposta fuori dalle chiese in attesa dell'uscita degli sposi. I cerinari non lavorano su commissione, ma a proprio rischio,mediante il meccanismo della cosidetta tentata vendita. Il matrimonialista ufficiale tollera di buon grado la presenza dello stormo di cerinari, anche perchè in ogni caso, lui ha la giornata di lavoro pagata. Dopo l'assalto, i cerinari si ripresentano al ristorante, dopo un paio di ore circa,per vendere agli invitati le fotografie montate su cartoncini. I fotogrammi dei provini a contatto vengono ritagliati e incollati su scatolette di cerini dati inomaggio ai presenti. Da questa consuetudine nasce il soprannome cerinaro.

Contatti (provini a contatto): i provini a contatto possono essere sia a contatto che in striscia. Nel primo caso il provino si presenta come una stampa di tutte le negative della pellicola riprodotte a grandezza naturale. Nei provini in striscia, invece, i fotogrammi vengono stampati in formato 4,5x7 cm circa, su un rotolo di carta fotosensibile.

Esplosione (zoom): particolare effetto di mosso radiale che si ottiene variando la focale di uno zoom durante l'esposizione. I migliori effetti si ottengono impiegando un tempo relativamente lungo (sotto 1/30 di sec) con la fotocamera posta sul cavalletto.

Flarata: immagine caratterizzata da flare, ossia dagli effetti di una riflessione interna alla fotocamera o all'obiettivo. In una fotografia flarata, la luce in macchina ha influito negativamente sull'immagine finale.
ps: nella moderna post produzione, viene usato un effetto che ne riproduce gli effetti estetici

Forcella (fare): modo di esporre la pellicola che comporta lo scatto di un certo numero di fotogrammi(bracketing,tradotto dall'inglese), di cui uno esposto secondo le indicazioni esposimetriche, e gli altri con una certa percentuale di sovra e sottoesposizione. In genere si usa questa tecnica quando non si è sicuri della corretta riproduzione dei contrasti e non si vogliono avere brutte sorprese dopo lo sviluppo.

Impallare (dettagli):  quando si fotografano soggetti posti su piani diversi può accadere che l'oggetto posto più lontano dalla fotocamera venga parzialmente coperto o comunque non sia perfettamente visibile a causa della sovrapposizione con un elemento in primo piano. In questo caso, i fotografi del centro Italia dicono che l'elemento in secondo piano viene "impallato" da quello più vicino all'obiettivo.

Impastati (dettagli): una foto sfocata, poco incisa oppure vibrata. Quando ad esempio l'immagine del soggetto si muove sulla pellicola durante l'esposizione, tutti i punti che la compongono vengono trasformati in tante linee. Dalla sovrapposizione  di esse i colori e i dettagli vengono mescolati (impastati).

Intontiti (colori): immagine tipografica riprodotta con colori non particolarmente brillanti. Il termine è squisitamente romano e deriva dalla parola "tonto", ossia persona poco brillante.

Luce di taglio: con questo termine, molto diffuso, si indica la luce prodotta da una sorgente di luce posta in modo molto angolato rispetto al soggetto e che crea un effetto di luce radente.

Luce in macchina: quando i raggi di luce colpiscono direttamente la superficie dell'obiettivo possono creare riflessioni tra le lenti che possono influire negativamente sulla nitidezza dell'immagine. Questi aloni luminosi, interni alla macchina fotografica e in gergo si definiscono luce in macchina.
Ps: anche questo "difetto" nella moderna post produzione viene usato come moderno effetto di luce.

Morbido: è un sinonimo di basso contrasto. La parola può essere impiegata per definire una illuminazione che produce ombre sfumate (luce morbida) oppure un obiettivo caratterizzato da una bassa incisione.

Neri densi: la parola stessa è sufficientemente rappresentativa. In termini pittorici si puo intendere  il nero denso come un colore puro, non mescolato con altri oppure non diluito in acqua.

Non montati!: è una indicazione da dare al tecnico del laboratorio, quando non si vuole che un rullo di diapositive venga consegnato con i fotogrammi montati nei telaietti. Le pellicole non montate a loro volta possono essere riconsegnate "...in striscia", ossia in un rocchetto arrotolato, sia "...non montate ma tagliate", cioè con la striscia di pellicola tagliata a segmenti di sei fotogrammi da inserire poi all'interno di un raccoglitore trasparente.

Ombra tappata, o chiusa: si definisce ombra tappata una zona non illuminata direttamente nella quale non sono visibili i dettagli del soggetto. In un'ombra tappatai toni sono tanto scuri da oltrepassare il limite di tolleranza della pellicola (ossia la latitudine di posa).

Piatta (foto): in genere si intende un'immagine dove il contrasto di illuminazione tra i vari elementi compositivi è molto basso.

Plasticone: contenitore trasparente dotato di taschine per l'inserimento dei fotogrammi, che consente una facile archiviazione delle diapositive di ogni formato.

Scaricare l'immagine: nella terminologia informatica significa trasferire all'interno del proprio archivio una serie di dati (file) provenienti da altro computer.

Scontornare: significa ritagliare, elettronicamente o con le forbici, i contorni di un oggetto per poi "inserirlo" , ad esempio su uno sfondo diverso.

Sgranata (foto): immagine in cui è chiaramente visibile la grana della pellicola. Quest'ultima può essere considerata sia un difetto che un effetto creativo. Le pellicole più sensibili sono le più sgranate.
ps: nella moderna post produzione viene creata artificialmente tramite filtro.

Sparata: nella fotografia e nella cinematografia, si definisce "sparata", una alta luce violenta e che puo generare difetti nella riproduzione delle immagini. Una sparata in genere è originata da riflessi indesiderati,come uno specchio che riflette in modo imprevisto la potente luce di un flash, generando un antiestetico punto di luce. Una sparata puo essere tanto intensa da generare una zona sovraesposta fino al bianco puro, "bucando" la pellicola.

Spuntinare: significa eliminare dalla superficie della stampa le "ombre" lasciate dalla sporcizia, che in genere si presentano come puntini o peletti bianchi. Il lavoro manuale di foto ritocco ossia la spuntinatura, viene eseguito con un pennello finissimo e dei colori speciali.
Le macchie cerate dalla polvere sui moderni sensori, viene tolta in post produzione mediante i pennelli presenti nei vari programmi....

Sviluppo variato: se la luce è poca e si deve obbligatoriamente fotografare con i tempi di scatto brevi, è possibile "tirare" la pellicola, ossia esporla per un valore di sensibilità superiore.
Quando il rullino verrà consegnato al laboratorio, si dovrà informare il tecnico di modificare convenientemente il tempo di sviluppo.

Test (della pellicola):  quando non si è sicuri della corretta esposizione e non si vuole eseguire un bracketing di ogni situazione, molti fotografi richiedono al laboratorio un test di sviluppo.
Il procedimento inizia all'atto della ripresa quando, prima di passare alle pose che costituiscono il servizio vero e proprio, il fotografo scatta cinque o sei fotogrammi identici allo stesso soggetto. Tutto il resto del rullo verrà poi esposto con la medesima coppia tempo diaframma, come avviene spesso lavorando in studio con una illuminazione di intensità fissa.
Al momento dello sviluppo il fotografo dovrà chiedere al laboratorio  di tirare fuori dal rocchetto e sviluppare solamente la striscia di pellicola corrispondente più omeno ai 5 fotogrammi iniziali. Attraverso l'analisi dei risultati il fotografo potrà stabilire il modo migliore per sviluppare il resto del rullo oppure eseguire un tiraggio "schiarendo" oppure sottoesponendo il resto del rullo.

Test in coda: è una indicazione supplementare che serve per fare eseguire il test della pellicola sui fotogrammi finali anzichè su quelli posti in testa al rullino

Tiraggio: esporre e sviluppare la pellicola per una sensibilità diversa da quella nominale. Vedi anche la voce sviluppo variato.

Vibrata: immagine leggermente mossa a causa di una vibrazione della fotocamera avvenuta durante lo scatto. Si distingue dall'effetto mosso propriamente detto per essere appena percettibile, ma pur sempre sufficiente a compromettere la nitidezza generale della fotografia.










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