mercoledì 3 dicembre 2014

fotografia e paracadutismo

Un paracadutista in caduta libera, tenendo conto dell'attrito dell'aria, raggiunge una velocità di circa 150 km/h.Quindi come faranno a fare le foto "non mosse" mentre scendono come palle di cannone?
Il paracadutista  che fotografa (quando  si trova alla stessa altezza) scende alla stessa velocità del fotografato,quindi l'effetto che ne esce fuori è l'azzeramento della velocità di caduta,nel caso si trovi perpindicolarmente sopra o sotto, per effetto della prospettiva,ottiene lo stesso effetto.
E come si fa a fare le foto mentre si scende?
Bisogna montare la macchina fotografica sul casco o su una parte del corpo che non impedisca la giusta apertura del paracadute e azionarla tramite telecomando. Le mani debbono essere libere per governare la caduta e manovrare le cordicelle del paracadute. Per l'inquadratura e l'esposizione si fanno alcune prove a terra in situazioni simili di luminosità. Come obiettivo si usa un grandangolare 28mm o più corto,che ci offre ampio angolo di ripresa e una grande profondità di campo.
Beh, adesso non vi resta che buttarvi..oh,indossate il paracadute mi raccomando!!


PS:
I corpi materiali cadono nel vuoto (escludendo l'attrito) tutti alla stessa velocità indipendentemente dalla loro massa.
Un corpo quindi in prossimità della superficie terrestre subisce la stessa accelerazione di gravità che è circa 9,81 m/s-2, ( con lievi variazioni ai poli e all'equatore ), tenendo conto della sola forza peso (non della massa).
Se invece si tiene conto dell'attrito dell'aria la velocità massima raggiungibile viene comunemente chiamata “velocita limite”, e dipende dalla massa del corpo, dalla sua aerodinamicità (forma) e dalla viscosità del fluido in cui è immerso il corpo.
Su un corpo in caduta libera agiscono 2 forze: la forza peso e la forza di attrito con l'aria.
Quindi, durante la caduta, la velocità continuerà ad aumentare, ma l'accelerazione diminuirà mano a mano che la velocità aumenta, fino ad arrivare a 0 (velocità limite). 

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