domenica 25 maggio 2014

la fotografia è veramente democratica e alla portata di tutti? se si,quale e perché?

Facendo sintesi,altrimenti bisognerebbe scrivere un tomo sull'argomento.

Partendo dall'inizio della storia di questo mezzo,la risposta è "SI" la fotografia era alla portata di pochi.I motivi erano vari;macchina ,obiettivi e materiali vari costavano molto,bisognava avere una preparazione tecnica non da poco,e senza solide basi di conoscenze della chimica e non solo,la preparazione tecnica era deficitaria e ottenere un prodotto decente diventava impossibile.Passando il tempo il bisogno di "conoscenza", prezzi di macchine a materiali,sono diventati sempre più alla portata di molti,mentre alla portata di quasi tutti era stata inventata la fotografia di massa.Costituita da macchine e materiali che permettevano/permettono di "ottenere" la foto pigiando semplicemente un bottone.Da quel momento è iniziata la diatriba su cosa si intende con la parola fotografia.La foto ricordo,la creatività fatta dimacchine  applicazioni e softwear di semplice utilizzo,oramai alla portata di tutti, ha portato il mezzo a un utilizzo intensivo,si producono miliardi di immagini al giorno,tutti possono fregiarsi del titolo "fotografo/a", senza neanche avere il bisogno di  utilizzare una "macchina fotografica".Quindi è un fatto, che la fotografia moderna è democratica e alla portata di tutti.Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano così?
La produzione di immagini di bassa qualità,ripetitive e tutte uguali,con la falsa creatività massificata,prodotta da macchine e softwear che danno un prodotto sempre uguale e ripetibile è fotografia? di questo si potrebbe parlare per secoli e tutti avrebbero argomenti che darebbero ragione alla propria tesi.Di fatto c'è che per produrre immagini di qualità fuori dalla media c'è bisogno di macchine e attrezzature varie, molto costose,che erano e sono rimaste alla portata di una elite più o meno estesa.
Esempio:
1) per produrre foto di beauty di qualità,quindi vendibile (anche dozzinale ma tecnicamente impeccabile),significa utilizzare possibilmente macchine con sensore medio formato (4,5x6)o comunque una full frame di ottima qualità,uno studio attrezzato(quindi spazio,flash,accessori di ripresa ecc),la presenza di un truccatore esperto,un assistente.La post produzione,anche se fatta in proprio, ha comunque bisogno di un buon computer e del solito photoshop(o similare).

2)per produrre un reportage di viaggio di buon livello,prima di tutto bisogna permettersi il costo dei viaggi,poi quelle delle adeguate attrezzature di ripresa (full frame)e di post produzione.

3)la fotografia sociale è uno dei pochi generi in cui è ancora possibile accedere senza necessariamente svenarsi in attrezzature super tecnologicamente avanzate e grandi spostamenti,quindi "teoricamente" alla portata di quasi tutti.

4)la fotografia prodotta per gallerie d'arte e in ogni caso intesa come arte svincolata dai bisogni tecnici della fotografia di riproduzione "delle realtà" (più o meno iterpretate...),dalla fotografia commerciale,documentaristica,ecc.. e quindi totalmente libera da ogni tipo di vincolo tecnologico e concettuale,è apparentemente alla portata di tutti,in ogni caso si può fare con tutto e senza di tutto,quindi accessibile per costi alle tasche dei più(anche se entrando nei dettagli di questo tipo di produzioni si scopre che i costi da affrontare per essere accettati da quel mercato non sono affatto risibili).

5)la fotografia di moda, è super costosa da produrre(se di qualità),e non basta,perché il settore è un settore di elite,molto specializzato e non accessibile se non attraverso porticine molto strette e la cui chiave è concessa ai meno.
Di paccottiglia spacciata insieme alla parola  moda o fashion, ne gira moltissima,ma appunto è paccottiglia.

6) la fotografia di cerimonia (matrimoni...)richiede almeno due corpi macchina full frame,flashes,obiettivi zoom e fissi con aperture minime grandi,di batterie e memory cards a iosa, dischi di memoria esterni,pc molto veloci con hard disk molto capaci e ram molto estesa,pannelli portatili,assistenti ecc..per non parlare del locale e tutto quello che comporta.Se si ha la fortuna di avere un buon numero di clienti si avrà la necessità di avere chi si occupa della post produzione.I tempi di lavorazione e consegna sono molto brevi.Tutto va ottimizzato al millessimo.C'è da dire che questo settore è uno dei pochi che ancora permette di vivere facendo della fotografia una professione.

di esempi se ne possono portare centinaia, così come centinaia sono i campi di applicazione del mezzo fotografico.Una cosa rimane sicura,per produrre immagini di qualità occorre disponibilità di soldi,mezzi,tempo da dedicare allo studio e alla formazione(non solo tecnica,che è la parte più semplice da imparare,ma culturale).
Per trasformare una passione in professione,sono dolori.C'è da dire però che la professione limita la possibilità(quando non la capacità) di produrre immagini fuori dagli schemi,quindi creative e libere.I grandi fotografi erano quasi tutti fotoamatori e credo che in futuro lo saranno sempre di più.Lavorare su commissione è assai frustrante,ci si deve ripetere per forza,dalle e dalle alla fine tutto diventa routine tranne i soldi,quelli se ne vedono sempre meno.

Ultima postilla;la diffusione di massa della fotografia invece di portare a una maggiore educazione del linguaggio visivo e conoscenza del mezzo fotografico, ha portato al suo opposto,c'è la diseducazione di massa verso la comprensione del bello,si assiste a una decadenza continua della capacità espressiva e del suo consumo.In pratica il mercato è sempre più pieno di prodotti trash,la qualità non è richiesta, perché non è più compresa da parte del consumatore medio e di conseguenza i mezzi di diffusione ne fanno volentieri a meno pur di abbattere i costi.
Ai poster l'ardua sentenza,chi vivrà vedrà,le stagioni non sono più come quelle di una volta,l'acqua è bagnata, evviva la cucuzza con tutto il cucuzzaro!

Qual'è la risposta alle domande nel titolo del post?
la risposta è "si" la fotografia è veramente democratica e alla portata di tutti e "no" la fotografia non è ne democratica ne alla portata di tutti

1 commento:

  1. Come ha ragione, signora mia....Nel mio caso sì, ho i mezzi per le apparecchiature e no, non ho abbastanza tempo per dedicarmi completamente allo studio...però cerco di applicarmi....sul fatto di guadagnare con le foto, temo ormai di avere un'età che non mi permetterà mai di entrare sul mercato!

    RispondiElimina