lunedì 21 gennaio 2013

parlando della musica,quella bella.

Durante la trasmissione radio, classic shock, su www.radioliberatutti.it, dello scorso martedì sera, mi è stato chiesto cosa ne pensavo di un concerto tenuto il giorno prima, in una delle sale di un palazzo storico, in cui si tengono spesso, concerti di vario genere musicale.
Sinceramente mi sono trovato a riflettere su quanto sia  diventato raro ascoltare e leggere recensioni sul tema,che non siano semplici promo,e probabilmente di quanto sia rischioso suscitare reazioni negative,nell'eventuale musicista,gruppo musicale,ecc , su cui si dovesse esprimere un commento non lusinghiero.
Quella sera ho espresso con sincerità il mio gradimento, e non, su alcuni generi musicali e nel frattempo ho promesso a me stesso di dire la mia,quando richiesto,sui prossimi concerti, a cui avro' il piacere, o il dispiacere, di assistere.
Devo dire che tra le centinaia di concerti a cui ho partecipato, da spettatore o come fotografo, le performance a cui avrei con piacere evitato di partecipare, sono state veramente poche,non è che tutti gli altri concerti mi abbiano entusiasmato, il livello di gradimento varia dal sufficiente, al massimo del gradimento, secondo la capacità dei musicisti,del repertorio e non ultimo del genere musicale.
Di indole sono curioso e quindi recettivo verso più generi, anche quelli più ostici per la generalità dell'ascoltatore medio,nella valutazione mi accorgo di non avere predilezione per i virtuosismi ,sono più propenso a venire coinvolto dalla capacità espressiva,la capacità di comunicazione non solo di emozioni, ma idee e personalità,attraverso le note musicali.
Per farla breve,in futuro aspettatevi di ascoltare anche le mie critiche negative oltre a quelle positive,perché credo che non si faccia il bene di nessuno,tantomeno di chi suona,esprimendo solo salamelecchi e circumnavigazioni letterariofilosofiche pur di non dire,"questo non mi è piaciuto".
Io sono un ascoltatore,non un musicista,quindi la critica sarà avulsa da sentori di gelosie e frustrazioni professionali,proprio per questo probabilmente più corrosive.L'ascoltatore medio è quello che paga il biglietto d'ingresso,il resto conta solo come abbellimento delle sale d'ascolto.
Musicsti siete avvertiti ;)
Probabilmente potro' dire addio a parecchi potenziali clienti,ma un prezzo per la sincerità bisogna sempre pagarlo!
                                                                                                      Firmato
                                                                                        il critico con smanie suicida

4 commenti:

  1. Chissà, serve ancora oggi? Effettivamente la cosiddetta "critica", cioè quella "professionale", se mai è veramente esistita nella sua ideale accezione, è ormai da tempo latitante. Sia per mancanza di persone in grado di esercitarla e sia perchè tempo e spazi costano e quindi bisogna ... metterli a frutto. In ogni caso - almeno il concetto - lo distinguerei dal più libero e personale "mi piace/non mi piace", ancorchè argomentato. Le funzioni della critica (si, nel bene e nel male, ritengo che abbia delle funzioni) sono diverse e per alcuni aspetti, auspicabilmente, anche indipendenti dalle personali preferenze. Oggi probabilmente un buona critica "di base" potrebbe essere anche quella che si pone in modo "trasversale", che ci fornisce nuovi punti di vista, che cerca altre "assonanze", oltre quelle che tu chiami salamelecchi e circumnavigazioni filosofiche, che rifugga dal eccessivo tecnicismo. In fondo questo atteggiamento è anche quello che si richiede anche all'interprete e ritengo che la critica abbia il compito di mostrare quanto questa ricerca personale sia "vera". Anche se appare non bella.

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    1. Io credo che serva.Ovviamente la critica,dovrebbe essere fatta da chi possiede gli strumenti necessari,perchè sia credibile.Penso però, che anche le opinioni argomentate,dall'usufruitore medio,quindi da colui che paga, ed è per questo la potenziale colonna portante su cui dovrebbe reggersi tutto il cucuzzaro,hanno il loro perchè.Se prese per quello che sono,dovrebbero essere il metro di misura del gradimento, e quindi delle potenzialità di comunicazione, di "quasi,"massa",dell'evento,della performance,dell'esecuzione o come la si voglia chiamare,della musica che viene proposta.

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    2. si certo ma questo, nella media, è appunto il gradimento

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  2. Gradimento argomentato,fischi e applausi non dicono il perché..

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